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Tour de France: che succede ad Alberto Contador?

C’era una volta El Pistolero (Alberto Contador). Al contrario di quanto possa sembrare, non si tratta di un personaggio del Far West, uno di quei duellanti dei film di Sergio Leone. In questo caso la pistola più veloce del West è un ciclista. Un corridore dagli scatti fulminei. Veri e propri colpi di pistola velocissimi. Delle saette in grado di uccidere le gambe dei propri avversari.

el pistolero contadorAlberto Contador ci ha fatto vedere numeri simili in tutte le corse a tappe. Ha vinto tutto: Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta. Per anni è stato nettamente il corridore più forte nelle gare a tappe. Spietato in salita, fortissimo a cronometro e amato dai tifosi soprattutto per il suo coraggio. Non si è mai tirato indietro quando si trattava di sferrare un attacco, anche scriteriato. L’anno scorso un’operazione del genere gli è valsa la vittoria della Vuelta. Quest’anno alla Grande Boucle gli è rimasta solo la fantasia e la voglia di attaccare, perchè dello scatto saettante di El Pistolero non abbiamo visto neanche l’ombra.

“Devo riflettere a lungo su questo Tour” ha detto Contador “Per questo non so se correrò alla Vuelta”. Non deve essere stato facile per uno come lui, abituato a trionfare, non salire neanche sul podio e non vincere neanche una tappa. Chris Froome ha letteralmente abusato di lui. Ma non è questione circoscritta al campione del team Sky. Anche Quintana, Rodriguez e il compagno di squadra Kreuziger sono stati più brillanti di lui quando la strada ha cominciato a salire. Per non parlare dello scadente rendimento a cronometro, specialità nella quale ha palesato un’evidente involuzione.

E allora si fanno subito strada i sospetti sul doping. Ma d’altronde nel ciclismo è così. Vinci e sei dopato, perdi e allora quando trionfavi eri dopato. Storie di tutti i giorni nel mondo delle due ruote. Difficile, però, ragionando in questi termini, spiegare la straordinaria vittoria alla Vuelta dello scorso anno, giunta proprio dopo la squalifica per doping di un anno.

No, non vogliamo cadere in questi tranelli. Contador dovrà rivedere la sua preparazione. Probabilmente per tornare a vincere bisognerà essere ancora più meticolosi. L’esempio è ovviamente quello di Froome. Una vita da eremita, allenamenti maniacali, con l’unico obiettivo di ritrovarsi sul gradino pià alto del podio sui Campi Elisi. Non manca il coraggio ad Alberto. Per questo e altri motivi crediamo che l’anno prossimo tornerà più forte ed affamato che mai, come un Pistolero voglioso di vincere il suo duello da Far West.


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L'Autore Giuseppe Critelli

Giuseppe Critelli
Laureato in Scienze Politiche, mi piace immaginare che diventare un giornalista sportivo non sia così impossibile. Sono cresciuto con gli scatti in salita di Marco Pantani e il rovescio di Roger Federer. Ho un solo idolo: gioca nei Los Angeles Lakers e veste la casacca numero 24... Amo raccontare lo sport perchè dietro di esso c'è sempre un'emozione, un uomo e una vita da narrare.

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