C’è una leggenda che gira nel mondo bianconero: quella di Christian Poulsen. È l’estate 2008. In casa Juve si fa un gran parlare della necessità di acquistare un regista. Su tutti svetta un nome grosso: Xabi Alonso del Liverpool.
Molti danno l’affare per fatto. Sarebbe un grande acquisto per i bianconeri. Un giocatore di livello internazionale in grado di rilanciare la Vecchia Signora ad alti livelli. Poi, però, arriva lo stop sorprendente. Una volta-faccia improvviso e doloroso.
“La Juve vira su Poulsen” titolano i giornali. “Che simpaticoni questi giornalai” dicono i tifosi bianconeri”Non può che essere una burla”. E invece no, bastano pochi giorni e Christian Poulsen diventa un giocatore della Juve per 10 milioni di euro. L’uomo conosciuto dal calcio italiano per lo sputo ricevuto da Francesco Totti nel corso di Italia-Danimarca all’Europeo del 2004. Un centrocampista rognoso, maestro delle provocazioni. Un cane randaggio, tutto fuorchè un regista.
In quel caso pare ci fu il veto di Claudio Ranieri. L’allora allenatore bianconero preferì puntare su un centrocampista di temperamento e quantità, piuttosto che su uno Xabi Alonso qualunque. O almeno questo è quello che si dice. Altri dicono che si dovette scegliere tra il centrocampista spagnolo e Amauri. Ranieri, allora, puntò dritto sul centravanti italo-brasiliano, con i risultati che tutti conosciamo.
L’esperienza di Poulsen alla Juve fu tutto tranne che positiva. Ma del resto era un copione già scritto. La Vecchia Signora visse delle stagioni disastrose e il danese ben presto dovette abbandonare la baracca. Prima approda al Liverpool dove NON diventa l’idolo della Kop. L’anno successivo transita dalle parti di Evian, in Francia, non esattamente il Psg attuale. Non contento, dopo una sola stagione ingloriosa con la maglia della giovane squadra transalpina, si trasferisce per l’ennesima volta. Questo giro lo aspetta l’Olanda, per la precisione la storica maglia dell’Ajax.
“Poulsen gioca nell’Ajax?” ebbene sì. Anzi vi dirò di più. Con il trasferimento in casa dei lancieri, il centrocampista danese diventa il primo calciatore della storia ad aver giocato in tutti e sei i principali campionati europei (Italia, Spagna, Inghilterra, Germania, Francia e Olanda). Sarà contento il buon Poulsen. Per una volta non verrà ricordato per lo sputo ricevuto da Totti o per essere stato preferito a Xabi Alonso. Anche lui può detenere un record: è il giramondo del calcio europeo. Avrà di che vantarsi…
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