Tira un’aria pesante intorno al Circus della F1. Il capo del team Ferrari Stefano Domenicali è stato beccato a colloquiare con Jean Todt, attualmente a capo della Fia. L’argomento: il sospetto di irregolarità della Red Bull sul finale di stagione che vede Fernando Alonso e Sebastian Vettel in lizza per il titolo piloti.
Il muso incriminato della Red Bull di Vettel
La casa automobilistica di Maranello sembra essersi già fatta un’idea sulle possibili irregolarità presentate dalla Red Bull, irregolarità in grado di fare la differenza negli ultimi Gran Premi. Stiamo parlando della questione benzina: ad Abu Dhabi Vettel ha affrontato le qualifiche con una quantità di benzina minore rispetto alle norme imposte dalla Fia; con la vettura più leggera rispetto alle altre monoposto il pilota tedesco era riuscito ad ottenere la pole; a far discutere è la pena imposta a Sebastian Vettel, il pilota secondo il regolamento non avrebbe dovuto prender parte al Gran Premio, ma Ecclestone, intimo amico di Christian Horneri, team manager Red Bull, ha optato per una partenza dall’ultima posizione in griglia.
Sempre ad Abu Dhabi si è assistito ad un insolito comportamento di Vergne, pilota Toro Rosso, da non confondere con Red Bull. Il giovanissimo pilota francese pare abbia alzato completamente il piede dall’acceleratore non appena Sebastian Vedel ha cominciato a farsi vedere negli specchietti retrovisori. Comportamento scorretto in quanto, ovviamente, non sono possibili combine/ordini fra scuderie.
In ultima istanza vi è il problema relativo all’aereodinamica: sembra che il muso della monoposto di Vettel, sostituito ad Abu Dhabi, sia fatto di gomma, mentre da regolamento il musetto della vettura deve risultare assolutamente rigido così da non permettere alle telecamere di fungere da elementi aerodinamici.