ESCLUSIVO – “Juventus, Storia Di Un Grande Amore”: 4-3-3 o 4-2-3-1 per dominare in Europa!

Tutto “Juventus, Storia Di Un Grande Amore” su SportLover.it. Gli autori della più grande Facebook fan page dedicata ai colori bianconeri, che in questo momento conta oltre 400.000 fan, si sono soffermati con noi di SportLover.it per discutere su tutto ciò che concerne la loro creatura. Dallo sviluppo dell’idea relativa alla pagina Facebook all’attuale situazione della società di Corso Galileo Ferraris, gli autori di “Juventus, Storia Di Un Grande Amore” (Albi e Alex) ci hanno dimostrato come è possibile conciliare una smisurata passione con il mondo dei social network.

Dove nasce l’idea di creare una pagina sulla Juventus, nonostante le migliaia di pagine relative alla Vecchia Signora già presenti su Facebook?

L’idea nasce ormai tre anni e mezzo fa, avevamo creato un blog che parlava naturalmente della Vecchia Signora chiamato Juventus, Storia Di Un Grande Amore. Al portale volevamo integrare una pagina Facebook per poter creare più interazione. Dopo un po’ abbandonammo il blog e ci concentrammo esclusivamente sulla pagina, con ottimi risultati in termini di fans.

Con 400.000 fan al seguito, “Juventus, Storia Di Un Grande Amore” è la più grande fan page dedicata ai colori bianconeri. Vi aspettavate questo successo?

Naturalmente quando iniziammo questa avventura avevamo tantissime pagine Facebook relative alla Juventus con tanti “mi piace” più di noi ma non abbiamo mai avuto l’ossessione, la ricerca continuativa del fan in più. Secondo noi quello che caratterizza una pagina è l’originalità, lavorare con la propria testa. Questo ci ha fatto diventare grandi.

Avete mai avuto la possibilità di incontrare qualche calciatore o di avere contatti diretti con la società? Da questo punto di vista, essere la più grande fan page dedicata alla Juve è un aiuto oppure conta relativamente?

Io (Albi) sono andato l’anno scorso alla festa dello Juventus Club Doc di Ivrea dove ho avuto la possibilità di incontrare mister Conte, Sebastian Giovinco, Claudio Marchisio e Gigi Buffon però da cittadino comune, ho pagato la quota e ho fatto la fila per l’autografo e la foto come tutti gli altri. Come pagina Facebook non ci hanno mai invitato da nessuna parte, anzi se vedete questo articolo la prossima volta invitateci!

E’ presto per parlarne, ma la sensazione è che possa essere l’ultima stagione di Antonio Conte sulla panchina della Juventus. Fonti vicine all’ambiente della nazionale raccontano di una Juve molto vigile sul fronte Prandelli. Pensate che il ciclo di Antonio Conte possa terminare alla fine della stagione o che rimarrà ancora a lungo sulla panchina bianconera?

Pensiamo prima di tutto che senza il nostro condottiero, Antonio Conte, non avremmo potuto mai vincere 2 scudetti consecutivi. La sensazione è che anche Andrea Agnelli non voglia privarsene così facilmente. Il Mister in questa sessione di mercato è stato accontentato parzialmente perché sono arrivati giocatori di livello internazionale e funzionali alla causa come Tévez e Llorente ma ha dovuto anche subire partenze eccellenti e dolorose come Giaccherini e Matri. A detta nostra il Mister rimarrà sulla panchina bianconera ancora per un po’ di tempo, poi il mercato ci stupisce sempre. Vedremo.

Capitolo mercato. Dopo le dichiarazioni di Agnelli relative alla cessione di Pogba, sono cominciate a saltare fuori offerte indecenti per il centrocampista francese. Siete favorevoli alla cessione di Pogba dinanzi ad un’offerta faraonica? Se si, su chi puntereste per rimpiazzare il numero 6 bianconero?

Siamo dell’idea che il Presidente abbia semplicemente dichiarato quello che tutti sappiamo, ovvero che la situazione del calcio italiano non consente di poter rifiutare tutte le offerte senza neanche prenderle in considerazione. Comunque noi non cederemmo mai quello che probabilmente diventerà il migliore centrocampista del mondo, e crediamo che non lo farà nemmeno la Juventus. Comunque in caso di reale cessione del numero 6 bianconero, i nomi che non ci dispiacciono sono Nainggolan e Draxler (ovviamente portando Asamoah a ricoprire il ruolo di mezz’ala).

Negli ultimi due anni si è assistito a un calo abbastanza evidente delle prestazioni di Buffon e ultimamente errori ai quali non siamo affatto abituati, sono stati forse troppo ricorrenti. Non pensate che una squadra come la Juventus, che dovrebbe iniziare a puntare su una crescita anche in campo europeo, debba trovare il coraggio di mettere da parte anche un’icona come lui e trovare un degno sostituto?

Il punto è che comunque ancora Buffon assicura punti in campionato, cosa che quasi qualsiasi altro portiere nella nostra Serie A non è in grado di fare. Il punto è che semplicemente in queste ultime stagioni si sta dimostrando umano, e tanti di noi non riescono ad accettarlo. Ma anche la recente uscita della Nazionale ha dimostrato che chi sta dietro a SuperGigi non è assolutamente in grado di soffiargli il posto; e non dimentichiamoci che i bianconeri la scorsa stagione si sono assicurati le prestazioni del giovane Nicola Leali, mandato lo scorso anno in prestito a Lanciano mentre questa stagione sta giocando allo Spezia. State certi che sarà lui a proteggere la porta juventina fra poche stagioni.

Conte ha dichiarato che fin quando vince, non ha intenzione di apportare modifiche tattiche. Siete d’accordo con lui sul fatto di insistere su un modulo che, nonostante abbia portato tanti successi, sta diventando prevedibile e meno efficace, soprattutto a causa della mancanza di esterni in grado di creare pericoli in fase offensiva?

Siamo dell’idea che ormai il 3-5-2 non ha più senso, le squadre (anche le piccole) hanno capito come affrontarci e troviamo grandissime difficoltà nel riuscire a portare a casa i 3 punti. Non possiamo sperare sempre nella giocata del campione per riuscire a fare goal. La sensazione è che comunque quelle di Conte siano parole di facciata perché da quel che sappiamo il mister sta da tempo cercando di cambiare il modulo di gioco, anche perché in Europa con il modulo attuale non vai da nessuna parte. Questa Juventus la vedrei molto bene con il 4-3-3 o con un 4-2-3-1.

Ultimamente si fa un gran parlare dei cori di discriminazione territoriale. Da anni la Juve è vittima del solito coro “sapete solo rubare” oppure delle scritte infamanti contro le vittime dell’Heysel! Perché dare del ladro a qualcuno o infangare la memoria di povera gente non è considerato parimenti discriminante?

Qua ci sarebbe molto da dire ma rischieremmo solamente di aizzare le folle, la discriminazione territoriale è un parametro ridicolo. Sono semplici sfottò come il classico “sapete solo rubare”, mentre la gente che infanga le vittime dell’Heysel o, per rimanere sempre nella città della Mole, chi infanga la memoria delle vittime del Grande Torino meriterebbe di essere radiato dagli stati perché i morti non hanno bandiere. I morti vanno semplicemente rispettati.

Milan, emergenza difesa! A giugno arrivano Agazzi, Vidic e Van der Wiel

Milan, emergenza difesa! A giugno arrivano Agazzi, Vidic e Van der Wiel

Continua l’emergenza infortuni in casa Milan. Occorre un’immediata inversione di rotta per invertire il trend negativo di quest’avvio di stagione. Il reparto che più degli altri richiede un intervento immediato è la difesa. L’acquisto dell’ormai ex centrale difensivo del Valencia, Rami, non è sufficiente a colmare il gap con le altre big italiane. A gennaio, il direttore sportivo rossonero, Adriano Gallini, sarà chiamato a rivoluzionare un reparto che sin qui si è dimostrato superiore esclusivamente a Sassuolo e Bologna.

La rivoluzione tecnica rossonera partirà dalla porta. Da due stagioni a questa parte, Cristian Abbiati non garantisce più quella sicurezza che il portiere rossonero aveva palesato durante la stagione dell’ultimo tricolore. Stesso discorso per Amelia. L’estremo difensore campione del mondo 2006 non è mai riuscito a ritagliarsi uno spazio importante all’interno dell’undici titolare. Vittima troppo spesso di errori banali, che sono costati punti pesanti alla società di Berlusconi. Infine c’è il rebus Gabriel, protagonista di un’ottima Olimpiade con la maglia del Brasile, ma mai preso in considerazione per sopperire alle lacune dell’ex capitano rossonero e del suo vice.

Per far fronte a questo problema, Galliani potrebbe bloccare in vista del prossimo giugno 2014 il portiere del Cagliari, Agazzi. Il numero 1 dei sardi non ha ancora rinnovato il suo contratto con la società rossoblù, motivo per cui potrebbe rivelarsi un importantissimo colpo tanto in chiave bilancio quanto in chiave tecnica. Nel frattempo, Allegri potrebbe concedere più spazio a Gabriel,  padrone di un bagaglio tecnico piuttosto importante.

In difesa, il Milan può contare su cinque difensori centrali (Mexes, Zapata, Bonera, Vergara, Rami) e quattro esterni di difesa (De Sciglio, Abate, Constant e Zaccardo). In termini numerici, il reparto arretrato sarebbe piuttosto completo, ma bisognerebbe prendere in considerazione tanto l’età quanto la tenuta fisica di alcuni membri del reparto arretrato. Dopo l’addio della coppia Thiago Silva – Nesta, il tecnico livornese si è principalmente affidato al quartetto composto da Abate, Zapata, Mexes e De sciglio. Un quartetto piuttosto affidabile, esclusivamente in relazione al campionato di Serie A, non fosse per i continui problemi fisici degli esterni Abate e De Sciglio, e dei colpi di testa metaforici targati Mexes. Grazie alla fisicità di Rami, il Milan potrebbe risolvere il problema relativo alle palle inattive, principale capo d’accusa al tecnico rossonero. Ciononostante, resta da risolvere il problema relativo tanto alla fase d’impostazione della manovra quanto quello dovuto all’assenza di un vero e proprio leader difensivo.

Gli unici due nomi che presenti all’interno della lista di Galliani che rispondono alle suddette caratteristiche potrebbero essere quello del centrale del Manchester United, Vidic, come Agazzi in scadenza di contratto il prossimo gennaio 2014, e il cagliaritano Davide Astori, da tempo nel mirino della società rossonera. Nel frattempo, considerato il fatto che Manchester e Cagliari non si priveranno immediatamente dei loro pilastri difensivi, il Milan potrebbe puntare sul prestito del centrale argentino della Roma, Burdisso, rilegato in panchina dal tecnico giallorosso, Rudi Garcia.

Capitolo esterni di difesa. I nazionali Abate e De Sciglio, supportati da un’ottima condizione fisica, potrebbero rivelarsi ancora utili alla causa rossonera. Discorso inverso per Zaccardo e Constant. L’esterno campione del mondo 2006 dirà addio al Milan il prossimo giugno 2014. Constant, invece, potrebbe accettare un ruolo da comprimario. Per sopperire all’addio di Zaccardo, la società rossonera potrebbe puntare sull’esterno destro del PSG, Van der Wiel, ormai ai ferri corti con il tecnico Blanc.

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Pellè meglio di Ibra e nel mirino del Barcellona, ma Prandelli lo snobba!

Circa mille chilometri separano Coverciano, quartier generale della Nazionale di Cesare Prandelli, da Rotterdam, sede del Feyenoord, società calcistica olandese che milita in Eredivisie. Vi starete chiedendo il motivo di questa indagine. Dall’agosto 2012, l’ex attaccante di Parma e Sampdoria, Graziano Pellè si è trasferito a titolo definitivo al Feyenoord. Sotto la guida di mister Ronald Koeman, campione d’Europa nel 1988, Pellè ha messo a segno qualcosa come 40 reti in 44 presenze con la maglia del Feyenoord.

Una cifra mostruosa, nonostante il campionato olandese non sia considerato tra i tornei al vertice del Vecchio Continente. Ciononostante, il ventottenne di San Cesario di Lecce non è stato affatto preso in considerazione dal commissario tecnico della Nazionale Italiana, Cesare Prandelli. Durante l’intero arco di tempo relativo alle qualificazioni al Mondiale 2014 in Brasile, Pellè non è mai stato chiamato in causa, a dispetto di colleghi di reparto sicuramente più illustri, ma che non hanno impressionato in termini di realizzazioni. I vari Gilardino, Sau, Giovinco, Gabbiadini ecc. non hanno dimostrato in termini di cifre, nonostante le difficoltà e le insidie del campionato italiano, i numeri palesati da Pellè.

Sebbene il dislivello fisico-tecnico sia tanto improponibile quanto incolmabile, il rapporto gol-presenze in Eredevise tra il numero 19 del Feyenoord, idolo indiscusso dei tifosi olandesi, e Zlatan Ibrahimovic, ex attaccante dell’Ajax, gioca in favore di Graziano Pellè. L’attaccante italiano viaggia su una media di 0,43 reti a partita, a dispetto dello 0,42 fatto registrare da Ibrahimovic. A dispetto della miopia del ct azzurro, il Barcellona ha messo gli occhi su Pellè, considerato un attaccante di sicuro affidamento, che attraverso i gol e ottime prestazioni cerca di guadagnarsi una convocazione in Nazionale per coronare il sogno di partecipare al Mondiale in Brasile.

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ESCLUSIVO – “L’importanza di chiamarsi Giannichedda”: siamo l’evoluzione di Mai dire gol!

Tutta “L’importanza di chiamarsi Giannichedda” su  Sportlover.it. Gli autori di una delle pagine Facebook più irriverenti e sarcastiche sul mondo del calcio, che in questo momento conta oltre 20.000 fan, si sono soffermati con noi di SportLover.it per discutere su tutto ciò che concerne la loro creatura. Dalla scelta del nome al rapporto con le altre pagine Facebook, gli autori di “L’importanza di chiamarsi Giannichedda” (Cris, K e M, così hanno deciso di farsi identificare) hanno evidenziato come queste pagine impertinenti, ma mai offensive, sul mondo del calcio siano figlie dei più noti programmi tv come “Mai dire gol” o “Gnock Calcio Show“.

Giannichedda è solo una delle tante “meteore” del calcio su cui puntare per il titolo della pagina, come mai la scelta è ricaduta su di lui?

La scelta è ricaduta su Giannichedda perchè ha moglie gnocca (Federica Ridolfi).

Il vostro motto recita “Siate tolleranti e sarete tollerati”, sempre per ciò che concerne il mondo del calcio, dove termina lo scherzo e comincia l’offesa?

Il nostro è un invito all’autoironia e a non rompere le scatole. È calcio, è facebook, non offendiamo la madre di nessuno quindi relax, take it easy.

Che rapporto c’è con le altre pagine irriverenti sul mondo del calcio?

Forse non dovrei dirlo, ma in giro su Facebook ci sono vari gruppi in cui si ritrovano gli admin delle pagine calcistiche. C’è un bel clima, ogni tanto nascono delle collaborazioni interessanti. Ovviamente ci sono anche le pecore nere, ma questo è un altro discorso.

In una recente intervista avete dichiarato di postare solo contenuti creati esclusivamente da voi. Il fatto di non condividere contenuti esterni alla vostra pagina può rappresentare un limite del numero dei fan?

Oddio, per “postare” intendiamo il caricare contenuti creati e firmati da noi (video, note, fotomontaggi). Noi condividiamo spesso roba di altri, anche se con le nuove meccaniche di Facebook conviene di più caricare e citare la fonte (discorsi da smanettoni).

Oltre ovviamente a Giannichedda, c’è qualcun altro che vi ispira a scherzarci su o che preferite “prendere di mira”?

Simone Barone è la nostra guida, la nostra luce. Gli altri non ci interessano.

Sempre riguardo alle pagine irriverenti sul calcio e sui calciatori, cosa ne pensate di questo modo di vivere il calcio?

L’aspetto “social” pesa sempre di più. Non siamo solo sfottò, battute e prese in giro. Noi intratteniamo ma allo stesso tempo informiamo e commentiamo. È il futuro del calcio.

La televisione moderna propone programmi di approfondimento calcistico molto simili tra di loro. Non ritenete sia un po’ miope non riproporre trasmissioni come Mai dire gol o Gnock Calcio Show, visto anche il grande successo che stanno avendo le pagine come la vostra?

Non è affatto miope. I format con gli opinionisti tirano ancora, il lato comico viaggia ormai su Facebook. Lo show di Gnocchi è stata l’evoluzione di Mai dire e noi siamo l’evoluzione dello show di Gnocchi. Verremo soppiantati a nostra volta.

Quando hai creato la pagina, non essendo Giannichedda tra calciatori più seguiti del nostro calcio, avresti mai immaginato un numero così elevato di fan? Che rapporto hai con loro?

Prima di arrivare a mettere mi piace ad una pagina, devi prima visualizzarne un contenuto. Il nome non è mai stato un problema, “l’abito non fa il monaco”. Mi aspettavo 1000 fans in tanto tempo. Siamo arrivati a 20mila in un anno…niente male. Ciò che mi rende più felice però, è l’aver incontrato personalmente (in un caso anche casualmente) alcuni di questi fans, o meglio, giannicheddi. Sono la nostra benzina, in tanti ci seguono fin dal principio e ci hanno aiutato a crescere. La pagina la fanno loro, non noi.

Visto il successo della pagina, Giannichedda ti ha mai cercato?

No, preferirei che mi cercasse la Ridolfi.

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Calciomercato, Pirlo – Honda – Naingollan: il nuovo piano merchandising-qualità di Thohir

Calciomercato, Pirlo – Honda – Naingollan: il nuovo piano merchandising-qualità di Thohir

Una volta giunte ufficialmente le firme relative alla acquisizione dei diritti di maggioranza dell’Inter, il nuovo patron indonesiano nerazzurro, Erick Thohir, è pronto ad avanzare le prime proposte relative alla futura Inter. La nuova Inter targata Thohir non farà affatto leva su spese folli. Gli investimenti saranno mirati e soprattutto contenuti. I tifosi nerazzurri, dunque, dovranno dire addio alle spese folli ammirate lungo l’era Moratti. L’imperativo rimane quello di rinforzare l’organico a disposizione di Walter Mazzari, monitorando scrupolosamente il bilancio.

Coloro i quali vestiranno la maglia nerazzurra, oltre ad avere un impatto tecnico incisivo all’interno dell’economia tattica, dovranno svolgere un importante ruolo in ciò che concerne l’aspetto legato al merchandising. Ecco perché il primo vero obiettivo del magnate indonesiano Thohir sarà il talento giapponese Honda. Il giocatore in scadenza di contratto il prossimo gennaio 2014 con il CSKA è nella lista dei desideri di Walter Mazzarri, che lo ritiene ideale al gioco interista, ed una valida alternativa a Ricky Alvarez. Oltretutto, Honda abbraccerebbe volentieri il compagno di nazionale, Nagatomo, insieme al quale favorirebbe nuovi investimenti da parte di determinati colossi orientali.

L’Inter era un tentazione, una bella sfida“, le dichiarazioni del centrocampista della Juventus, Andrea Pirlo, rilasciate quando pubblicò la sua autobiografia. “I like Pirlo“, cinguettò Erick Thohir qualche mese fa. Due indizi non faranno una prova, ma se consideriamo che il regista bianconero e della Nazionale va in scadenza di contratto il prossimo gennaio 2014, l’ipotesi Inter diventa qualcosa in più di una semplice suggestione. A Milano, Pirlo ritroverebbe quella fiducia e quell’entusiasmo che in questo momento latitano dalle parti di Corso Galileo Ferraris. Pirlo-Inter potrebbe rivelarsi, dunque, un colpo tanto intelligente in chiave tattica, per le qualità indiscusse del centrocampista bresciano, quanto in chiave merchandising, vista la stima di cui gode il calciatore all’interno del panorama calcistico continentale.

Nainggolan rimane, invece, l’obiettivo numero uno della nuova dirigenza nerazzurra. Centrocampista belga, ma di origini indonesiane, Nainggolan rappresenterebbe il simbolo del passaggio dall’era Moratti alla nuova dirigenza legata ad  Erick Thohir.  Nonostante tutto, c’è da convincere la società di Massimo Cellino, che mira ad un rinnovo di contratto del centrocampista centrale. Ma si tratta solo di una mossa strategica, da sfruttare per ottenere più potere nella trattativa. In questo momento, Cellino sarebbe pronto a rinunciare alle prestazioni di Nainggolan esclusivamente dinanzi ad un’offerta pari o superiore ai 16 milioni di euro.  La nuova Inter di Thohir ha le idee chiare: merchandising e qualità le priorità assolute. Juventus e Milan sono avvertite, questa Inter fa sul serio!

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Eventi Sportivi di oggi 16 ottobre 2013: orari e canali tv

Per tutti gli amanti dello sport, ecco il palinsesto dei principali eventi sportivi della giornata di oggi, mercoledì 16 ottobre 2013. Sette grandi avvenimenti da non perdere. Una maratona di oltre 10 ore di sport, che prenderà il via alle 12:00 con il grande Tennis. In campo Lorenzi e Seppi, mentre alle ore 18:00 sarà il turno di Roberta Vinci che affronterà Vesnina. In serata, tra le 20:00 e le 20:30 spazio al grande basket, con le italiane impegnate in Eurolega (Siena) e Eurocup (Sassari, Varese, Cantù e Roma).

SPORT EVENTO ORARIO CANALI TV
Basket Ewe Baskets Oldenburg – Sassari 20:00 Eurosport 2
Basket Union Olimpija – Varese 20:30 Eurosport 2
Basket Cantu’ – Artland Dragons 20:30 Eurosport 2
Basket Roma – Gravelines Dunk. 20:30 Eurosport 2
Basket Siena – Galatasaray
20:30 Sky Sport 2 hd
Tennis Lorenzi P. – Seppi A. 12:00 Eurosport
Tennis Vesnina E. – Vinci R. 18:00 Eurosport
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“CALCIATORI BRUTTI” contro Balotelli: “Non è un eroe anti-camorra, non è in grado di mettersi una pettorina”

Chiedere ad un ragazzo di 23 anni, che non è in grado di mettersi una pettorina addosso, di essere un’icona contro la camorra è come chiedere alla Franzoni di lavorare per il Telefono Azzurro. Ci sono persone che ogni giorno rischiano di morire per questa causa, evitiamo di confondere gli eroi con chi si sveglia al mattino e non sa se andare in giro col Ferrari o la Porsche“.

Si tratta dello sfogo della nota pagina Facebook “CALCIATORI BRUTTI” nei riguardi dell’attaccante del Milan e della Nazionale, Mario Balotelli. Alla vigilia del match del San Paolo di Napoli tra la Nazionale di Cesare Prandelli e l’Armenia, Balotelli è stato definito dalla Gazzetta dello Sport l'”ambasciatore anti camorra”. Una dichiarazione pesante,  che ha sollevato numerose polemiche all’interno delle principali agorà mediatiche relative allo sport e non. Lo sfogo dettato dagli autori di “CALCIATORI BRUTTI” è solo la sintesi di un pensiero collettivo, che non attribuirebbe mai all’uomo Balotelli un ruolo chiave nella lotta alla Camorra, e più in generale alla Mafia.

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Milan, emergenza difesa contro l’Udinese: probabile debutto di Gabriel in porta!

Milan, emergenza difesa contro l’Udinese: probabile debutto di Gabriel in porta!

Tre gol dalla Juventus in campionato e tre gol dal Caen, società di seconda divisione francese, in amichevole. Cambiando contesto, dallo Juventus Stadium di Torino ad un piccolo impianto d’oltralpe, e il valore dell’avversario, che siano i campioni d’Italia o un club di serie B francese, il risultato non cambia: la difesa del Milan continua a essere punita con una semplicità estrema. Una fragilità paragonabile esclusivamente a quella di Sassuolo e Bologna, club che gravitano in zona retrocessione. L’importanza dell’acquisto di Rami per il reparto arretrato potrà essere valutata solo dal prossimo gennaio: termine fissato dal tecnico rossonero, Massimiliano Allegri, per la rinascita. Ma tra il tecnico livornese e il panettone, fisico e metaforico, restano più di due mesi da affrontare con uno spirito e un trend diverso. Un trend che dovrà essere invertito soprattutto in difesa.

A discapito dei luoghi comuni sulle soste per la Nazionale, i rossoneri torneranno a dedicarsi al campionato con più dubbi di prima. Gli acciaccati Bonera e De Sciglio potrebbero non rientrare con l’Udinese. Zaccardo e Vergara non hanno mostrato grandi progressi. Con un Zapata che sarà disponibile solo da venerdì ed un Mexes fuori dai giochi per le prossime quattro giornate, mettere insieme una coppia centrale perlomeno affidabile sarà un’impresa ardua per mister Allegri.

Una rimescolata tra gli effettivi che continuano a dare segnali di scarsa affidabilità, soprattutto su palle da fermo, sarà difficilmente risolutiva senza nuovi interventi di mercato. In inverno, verrà tentato un nuovo assalto ad Astori del Cagliari, con occhi puntati anche su Skrtel e Vidic, in scadenza nel prossimo giugno. Impossibile, a questo punto, tralasciare la questione portiere. Se a Caen non si è evitata la figuraccia, ma ameno l’imbarcata, è merito del giovane Gabriel, apparso nettamente più sicuro dell’ultimo Abbiati. Matri e Niang non hanno fatto molto meglio contro i transalpini, ecco perché contro l’Udinese Allegri si affiderà ai rientranti Kakà e Balotelli, che lo scorso anno realizzò una doppietta proprio contro i friulani all’esordio in rossonero.

 

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Juventus, Lichtsteiner e Isla ko: Pogba ancora a destra!

Dopo i due giorni di riposo concessi da Conte, la Juventus torna a lavoro dando il via ufficialmente alla settimana che porterà alla delicata trasferta di Firenze. Tre giorni dopo il match del Franchi, Buffon e compagni saranno di scena al Bernabeu di Madrid. Una doppia sfida delicatissima per i campioni d’Italia, che soprattutto in Europa non possono fallire. Peccato che l’Artemio Franchi di Firenze non sia lo scenario ideale per far riposare qualche big reduce dalla trasferta intercontinentale.

Le voci di un’eventuale cessione di Pogba dinanzi ad un’offerta irrinunciabile, come ammesso dallo stesso Agnelli, sarebbero state evitate volentieri da Antonio Conte, in vista soprattutto del tour de force che attende i bianconeri tra campionato e Champions League. Gli uomini di Conte disputeranno sette partire in meno di un mese, quando il prossimo 10 novembre allo Juventus Stadium affronteranno il Napoli. Pogba è il centrocampista del futuro, ma la Juventus non sa fino a quando potrà goderselo. Pirlo, invece, potrebbe partire a fine stagione, ma per altri motivi. In questo caso, sarebbe la Juventus a scaricare il regista bresciano a causa del netto calo di rendimento, giustificato in parte dai trentacinque anni che il numero 21 compirà il prossimo maggio 2014.

Nel frattempo, Conte ha in mente solo la Fiorentina. L’ex pallino di mercato dei bianconeri, Stevan Jovetic, ha pronosticato una vittoria viola. Lo scorso anno, la Juventus soffrì tremendamente al Franchi, ma portò a casa un importantissimo 0-0. Vucinic non è ancora pronto, motivo per cui in attacco è pronta la consueta staffetta Quagliarella – Llorente – Giovinco, con Tevez unico certo di un posto da titolare. Enormi problemi anche sulla fascia destra, dove Lichtsteiner e Isla non potranno prendere parte al match. Al momento, le uniche soluzioni sono Padoin e Pogba, con il francese provato contro il Milan a destra con esiti piuttosto soddisfacenti.

 

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ESCLUSIVO – Milan, il Ras della Fossa si confessa: “con Allegri non abbiamo mai avuto un gioco”

Tutto il Ras della Fossa su Sportlover.it. Il noto youtuber rossonero, autore dell’omonimo canale “Il Ras della Fossa – Brigate Rossonere”, che in questo momento conta circa 50mila iscritti e oltre 8 milioni di visualizzazioni in poco più di un anno, si è soffermato con noi di SportLover.it per discutere su tutto ciò che concerne l’ambiente Milan. Dal problema relativo alla discriminazione territoriale all’acquisto di Rami, passando per le problematiche dirigenziali e tecniche della società rossonera, il Ras della Fossa non ha risparmiato determinate critiche alla società di Via Turai.

Dove nasce “il Ras della Fossa”, inteso come il personaggio che quotidianamente vediamo su youtube?

Nasce dalla volontà di sfogare, diciamo così, la mia rabbia verso il calciomercato del Milan nella stagione successiva a quella dello scudetto. Eravamo in una brutta situazione, e servivano innesti nel calciomercato invernale. Ed allora decisi di fare un video per dire che avrei voluto Nainggolan al Milan per risolvere i problemi del centrocampo. Il resto è successo quasi per caso.

Cosa ti spinge a dedicare così tanto tempo al Milan senza ricevere niente in cambio?

Niente, solo la passione per il Milan. Ultimamente il tempo è quello che è ma quando c’è la possibilità si fa quel che si può. E’ bello comunque restare a contatto con tante altre persone che hanno la tua stessa fede calcistica ma soprattutto ti seguono così appassionatamente. Diciamo che i fans sono quelli che ti danno la carica e le motivazioni per non abbandonare il progetto.

 L’acquisto di Rami sarà sufficiente a sistemare una retroguardia sinora troppo fragile?

Assolutamente no. Rami è un buon giocatore ma anche uno che ha enormi lacune. Alterna ottime partite con prestazioni scandalose. Almeno in passato. Per valutarlo dobbiamo aspettare ancora un po’. E’ molto bravo nel gioco aereo, è molto forte fisicamente ed anche abbastanza buono nella fase d’impostazione ma è molto lento e macchinoso. E a questo Milan serve un centrale veloce e reattivo, finché c’era Thiago Silva il problema non ce lo dovevamo porre. Guardandomi in giro direi che ci serve almeno uno tra N’Koulou e Inigo Martinez, o quanto meno uno che somigli a questi due giocatori.

L’anno scorso dopo Juve-Napoli ci fu una campagna mediatica contro i cori di discriminazione territoriale. Ad un anno di distanza stiamo assistendo ad una mobilitazione in senso opposto! Non crede che il mondo del calcio sia vittima della sua stessa ipocrisia e degli umori del momento?

Questo è un discorso molto complesso che andrebbe approfondito. Purtroppo in Italia la legge non funziona e purtroppo l’ignoranza delle persone non aiuta. La discriminazione territoriale in Italia c’è sempre stata, non è una novità. Se vogliono combatterlo devono iniziare dal fondo, e non cacciando i tifosi dallo stadio, non risolverebbero niente, anzi, peggiorerebbero solo le cose. E senza i tifosi il business del calcio non andrebbe da nessuna parte.

Seconde lei, dove finisce la goliardia e lo sfottò e comincia il vero razzismo?

Il vero razzismo inizia quando i cori fatti allo stadio vengono poi riproposti altrove, nella vita di tutti i giorni. Quello che succede negli stadi dovrebbe restare negli stadi, non ha senso odiare/disprezzare una determinata città per via del calcio. Il calcio è uno sport, non una guerra. Ma per molti rappresenta questo, e molti odiano Napoli, Milano ed altre città puramente per motivi calcistici. Triste ma vero.

Quest’anno, ma anche in passato, la Curva Sud non si è tirata indietro e ha contestato la campagna acquisti del Milan! Sarebbe favorevole ad una cessione della società da parte della famiglia Berlusconi in nome di investimenti più corposi, così come sta accadendo all’Inter?

Si sarei favorevole ma solo nel caso l’acquirente fosse uno serio. Non mi fido degli sceicchi e di indonesiani a caso. Guardiamo solo che fine stanno facendo Malaga e Anzhi. Questi uomini vogliono far soldi, show, del calcio gli interessa poco e niente, appena i risultati scarseggiano si tirano indietro ed i club fanno una brutta fine. Il Malaga ha dovuto cedere i suoi gioielli, Cazorla su tutti. Lo stesso l’Anzhi, che ha ceduto Eto’o e Willian al Chelsea. Purtroppo il problema del Milan non è nemmeno tanto il fatto che spendiamo molto meno, ma il problema è che spendiamo male. Compriamo giocatori inutili a parametro zero regalando stipendi e peggio, regaliamo 12 milioni ai diretti concorrenti per comprare doppioni di giocatori che già abbiamo. Io dico, a che ci serviva Matri? Non sarebbe stato meglio prendere uno come Cerci, Maher, Lens o lo stesso Mertens che è stato acquistato dal Napoli? Secondo me si.

Cosa ne pensi del ritorno di Kaka?

Ritorno dell’idolo, di un grande giocatore e grande uomo. Ma che non serviva più di tanto a livello di gioco. Secondo me era molto più logico restare con il 4-3-3 o optare per il 4-2-3-1. Il 4-3-1-2 penso sia un modulo ormai datato che non porterebbe da nessuna parte. Infatti, quando giochiamo con il trequartista puro facciamo sempre una fatica tremenda a giocare bene a calcio. Per ora è difficile valutare Kakà come giocatore comunque, ha giocato appena mezza partita, ma secondo me quando tornerà potrà dare un piccolo contributo, pur non essendo nemmeno l’ombra del fenomeno che eravamo abituati a vedere in passato.

Circa un mese fa, nel video “Cosa ne penso del mercato estivo del Milan” evidenziasti il fatto che il Milan si sia fatto soffiaregiovani promesse come Strootman, Pogba e Ljajic, giocatori che si apprestano a diventare i migliori al mondo nel proprio ruolo. Pensi che si tratti di un momento di flessione del direttore Galliani?

Per quanto riguarda Pogba e Strootman, la società ha sbagliato a non puntare su quei 2 giocatori quando c’era l’occasione giusta per acquistarli ad un prezzo ragionevole. E ci aggiungo anche Oscar che per me è in prospettiva il miglior giocatore brasiliano in circolazione, sta facendo benissimo sia con il Chelsea che con la nazionale nonostante la giovane età. Non per nulla gli avevano dato la numero 10 verdeoro già molto tempo fa quando giocava nell’Internacional de Porto Alegre. Per Ljajic il discorso è diverso, Galliani lo voleva, ma la Fiorentina non voleva venderlo al Milan per la storia della Champions League. Per me comunque Galliani rimane un ottimo dirigente, che purtroppo non è più supportato da un ottimo presidente con voglia di raggiungere risultati immediati.

Cosa ne pensi del disastroso avvio di stagione del Milan? Di chi sono realmente le colpe?

La colpa come da 4 anni a questa parte è sempre di Allegri, e non potrebbe essere altrimenti. Non si può giustificare sconfitte contro neopromosse e di bassa classifica, nemmeno quest’anno che non abbiamo più top players. Perché non servono certo Thiago Silva ed Ibrahimovic per battere il Verona, con rispetto parlando. Poi il Milan non può andare in vantaggio e farsi rimontare andando sotto soprattutto sul piano del gioco. Con Allegri non abbiamo mai avuto un gioco, nemmeno nell’anno dello scudetto dove la logica era “palla per Ibra e spera” e l’anno successivo lo stesso. E tante scelte insensate come Emanuelson trequartista e Boateng punta centrale come falso nueve. Anche questo modulo non aiuta, e i giocatori quando vengono a mancare i risultati sono visibilmente nervosi, Mexes e Balotelli ne sono l’esempio lampante. Anche se ovviamente sbagliano a fare certe cose, nonostante tutto.

Dove pensi possa arrivare il Milan quest’anno?

Dipenderà molto da cosa faranno gli altri per quanto riguarda il campionato. Noi partiamo sempre piano ma poi ci riprendiamo, anche se quest’anno la vedo dura perché squadre come la Roma si sono rinforzate parecchio ed è difficile che perdino terreno. Da tifoso spero nel 3° posto, ma se devo essere realista, almeno per ora non credo che riusciremo a qualificarci per la Champions League. In Coppa Italia potremmo fare qualcosa magari, in Champions inutile dire che siamo lontanissimi dai top club europei e servirebbe più di un semplice miracolo anche “solo” per arrivare in finale.