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Tour de France: Kittel prima maglia gialla ma che confusione nel finale!!


Ci siamo. L’edizione numero 100 del Tour de France può avere inizio. Si parte dal meravigliso panorama della Corsica. Una costa rocciosa ed imponente, un mare stupendo ed i migliori velocisti pronti a darsi battaglia. Era da tempo che la Grande Boucle non cominciava con un cronoprologo! Opportunità da cogliere al volo per le ruoti veloci del gruppo che hanno la possibilità storica di conquistare la prima maglia gialla a di farlo nell’edizione del centenario.

Ma questa prima tappa passerà alla storia per quanto visto negli ultimi chilometri. In maniera clamorosa il pullman dell’Oreca Green Edge travolge un traliccio e rimane bloccato per una serie minuti proprio sulla linea del traguardo. Gli organizzatori sono costretti a spostare l’arrivo ai -3. Le squadre organizzano la volata in fretta e furia, salvo poi vedere nuovamente spostato l’arrivo al traguardo originale. Senza l’utilizzo degli auricolari, non osiamo immaginare cosa sarebbe potuto accadere.

Tutto questo ai 60 km orari di velocità. Un finale talmente convulso che non poteva che essere coronato da una fragorosa caduta. Vengono coinvolti  Cavendish, Saga e Greipel, ovvero i principale favoriti della vigilia.

In questo marasma assoluto la spunta Marcel Kittel. Il tedesco vince la volata in maniera prepotente in gruppo composto da una trentina di unità. Alle sue spalle si piazza Alexander Kristoffof della Katusha. La premiazione, però, si svolge in un clima surreale con gli organizzatori che tardano a pubblicare la classifica ufficiale e sono indecisi se azzerare o meno i ritardi accumulati durante la tappa. Alla fine prevale il buon senso e gli effetti della caduta vengono annullati.head_calciomercato

corsica maglia gialla Marcel Kittel Mark Cavendish

About Giuseppe Critelli

Giuseppe Critelli
Laureato in Scienze Politiche, mi piace immaginare che diventare un giornalista sportivo non sia così impossibile. Sono cresciuto con gli scatti in salita di Marco Pantani e il rovescio di Roger Federer. Ho un solo idolo: gioca nei Los Angeles Lakers e veste la casacca numero 24... Amo raccontare lo sport perchè dietro di esso c'è sempre un'emozione, un uomo e una vita da narrare.

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