Confederations, trionfa il Brasile: 3-0 ai Campeones della Spagna!

Nella splendida cornice dell’Estadio do Maracanà, il Brasile si aggiudica per la terza volta di fila la Confederations Cup, al termine di una partita nella quale è riuscito a schiacciare per tutti i 90’ la Spagna campione del mondo e vincitrice degli ultimi due Europei. Il 3-0 finale è firmato da Fred, autore di una doppietta, e da Neymar.

Felipao Scolari decide di affidarsi agli undici che si sono conquistati la finale, mentre Del Bosque cambia un uomo nel suo tridente offensivo: rispetto alla partita con l’Italia, dentro Juan Mata al posto di David Silva. Pronti, via e le Furie Rosse si trovano subito sotto: al 2’ Arbeloa e Piquè pasticciano in difesa e Fred infila da terra un cross di Hulk. Da qui in poi inizia il dominio verdeoro, con la Spagna alle corde e che non riesce in nessun modo a rallentare il ritmo forsennato degli avversari e prendere in mano la partita con il suo tipico tiqui-taka (appena il 38% di possesso palla nei primi 15 minuti). Le uniche fiammate spagnole sono firmate Iniesta, che intorno alla metà della prima frazione ci prova dalla distanza ma non sorprende Julio Cesar, e Pedro che al 40’, invece, Julio Cesar lo batte ma è David Luiz a compiere un miracoloso salvataggio sulla linea. Nel finale di tempo, la Seleçao chiude la pratica con il siluro mancino di Neymar, servito da Oscar, che si infila alle spalle di Casillas e manda le squadre a riposo sul punteggio di 2-0.

Avvio shock anche nella ripresa per gli uomini di Vicente Del Bosque, Fred-dati ancora una volta al 2’: il numero 9 brasiliano la piazza col destro alle spalle del portiere del Real Madrid segnando il goal del 3-0 e il suo quinto in 5 partite di Confederations. La Roja è alle corde, il futbol bailado brasiliano ha “matato” il tiqui-taka che ha portato la Spagna a dominare la scena del calcio mondiale da cinque anni a questa parte; il Brasile continua a fare accademia, a macinare gioco e far divertire il pubblico del Maracanà. Unico brivido al 53’: un fallo ingenuo di Marcelo su Jesus Navas in area manda dal dischetto Sergio Ramos, che calcia malissimo e non trova la porta mentre i tifosi di tutto il mondo si chiedono perché dagli undici metri non sia andato uno dei tantissimi fuoriclasse a disposizione della nazionale iberica. La partita si conclude, dopo un secondo tempo controllato senza grossi problemi dai padroni di casa, ed esplode la festa verdeoro, mentre fuori lo stadio continua la rivolta del popolo brasiliano.

Il Brasile si aggiudica, dunque per la quarta volta in nove edizioni, la competizione che fa da antipasto al Mondiale, dominandola grazie anche ad un Neymar assoluto protagonista e pronto alla nuova avventura nelle fine del Barça. La Spagna esce dal Maracanà con le ossa rotte, dando un po’ a tutti l’impressione che il ciclo dei Campeones sia finito; Iniesta e compagni daranno la loro risposta sul campo, tra un anno, quando ci sarà da difendere il titolo mondiale conquistato in Sudafrica nel 2010.