Inter, fuori Cambiasso dentro Stankovic: la rinascita parte dai senatori?

11 febbraio 2013

Calcio

 

Una delle immagini emblematiche del posticipo della 24.a giornata, che ha visto protagonista l’Inter di Stramaccioni, è stata la sostituzione di Cambiasso per il rientrante Stankovic, con Cordoba pronto a mettere il cappotto al giocatore appena uscito dal campo. Strano a credersi, ma la figura che più si avvicinava alla relatà era quella di Ivan Cordoba, attuale team manager dell’Inter. Il motivo? Senza il bisogno di partire da troppo lontano, qualche giorno fa, il numero uno nerazzurro Massimo Moratti aveva dichiarato:”siamo proiettati su un programma che possa costruire qualcosa di veramente importante per il futuro“. Niente di più funzionale in una logica di rifondazione. Smontare, nel vero senso della parola, una squadra che negli anni passati ha vinto tutto non è semplice e soprattutto non è un’operazione da tutti.

A tre anni dallo storico Triplete nerazzurro sotto la guida di José Mourinho, l’Inter continua a poggiare le sue basi, non più solide come un tempo, sui senatori che la fecero diventare grande. La fascia di capitano nerazzurra è, ancora, ancorata al braccio di Javier Zanetti. Il quarantenne capitano storico dell’Inter è tuttora in campo a lottare, e dubitiamo che abbia seriamente voglia di smettere. Nonostante tutto, Zanetti continua ad essere un un esempio di professionalità e impegno, un punto di riferimento per i più giovani che stanno arrivando dalle parti di Appiano Gentile. Non fosse per il serio problema al tendine di Achille, il 35enne difensore centrale Walter Samuel sarebbe ancora lì ad occupare il suo posto in mezzo alla difesa a tre ideata da Stramaccioni. Niente paura! In questo momento il suo posto è momentaneamente occupato dal 33enne Cristian Chivu, in evidente parabola discindente. Non finisce qui, perchè quando Samuel e Chivu vengono a mancare entrambi, ci pensano le 33 primavere di Esteban Cambiasso a colmare il vuoto lasciato libero in difesa.

Capitolo centrocampo. Quando Cambiasso non è chiamato ad interpretare il ruolo di centrale di difesa, Stramaccioni lo riporta a dirigere l’orchestra interista affidandogli le chiavi del centrocampo. Stesso discorso per Zanetti, quando l’argentino è esente dal presidiare una o l’altra fascia, il tecnico nerazzurro suole impiegarlo come centrale di centrocampo. Per essere più precisi, Zenetti viene schierato nel ruolo di mezzala. Come se non bastasse, ieri è rientrato Dejan Stanković. Il 35enne centrocampista serbo è stato fermo dal 2 maggio 2012 per un serio infortunio al tendine d’Achille per il quale è stato costretto ad operarsi ben due volte. Nonostante Stankovic sia uno dei calciatori più vincenti nelle storia del calcio italiano, dubitiamo che possa tornare utile alla causa nerazzurra. Il peso dell’attacco del club di Corso Vittorio Emanuele ricade tuttora sulle spalle del 33enne attaccante argentino Diego Milito, tornato al gol nella sfida casalinga contro il Chievo Verona.

E se i senatori nerazzurri non bastassero per far lievitare la medià età della squadra, c’ha pensato il direttore dell’area tecnica Marco Branca ad immettere in rosa innesti d’esperienza, giusto per non utilizzare la terminologia “non più di primo pelo“. Dal mercato estivo sono arrivati Antonio Cassano e Gaby Mudingayi. Il 32enne centrocapista belga durante la partita Inter-Torino valida per la seconda giornata di ritorno di serie A, si ruppe il tendine d’Achille che sancì, prima del previsto, la fine della sua stagione. Per quanto riguarda l’attacco, il 31enne “FantAntonio” nazionale si è rivelato un ottimo innesto di qualità, soprattutto in prospettiva delle cessione di Sneijder. Giudizio opposto per Tommaso Rocchi, arrivato ad Appiano mediante il mercato di riparazione di Gennaio. Il 36enne attaccante ex Lazio è stato preso per interpretare il ruolo di vice-Milito. Il giocatore appare ossessionato dalla ricerca della 100.a rete in Serie A, che sembra non voler arrivare.

Nonostante siano arrivati giovani di qualità e di sicuro avvenire, Stramaccioni continua a fare leva su coloro i quali godono di un’importanza rilevante all’interno dello spogliatoio. A nulla serve avere in rosa calciatori del calibro di Handanovic, Ranocchia, Juan Jesus, Kuzmanovic, Guarin, Kovacic, Palacio ecc. se poi si continua a fare affidamento ad una “Vecchia Guardia“, che se pur momentaneamente affidabile, non offre le garanzie adeguate per una pronta rinascita: Moratti, Branca o Stramaccioni che siano sono avvertiti!

 
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