La quiete dopo la tempesta. Dopo il litigio di San Siro, pace fatta tra Hulk e Spalletti. L’ex attaccante del Porto, in un’intervista a “Estado de Sao Paolo”, ha dichiarato di aver chiarito con il tecnico italiano: “Quella di Milano è stata una reazione istintiva dopo le tante sostituzioni. Il mister è una persona eccellente ed è lui che mi ha voluto allo Zenit. Abbiamo risolto tutto, non ci sono problemi“. Il centravanti brasiliano si sofferma poi sul difficile inizio della sua avventura in Russia. Le incomprensioni con l’allenatore e l’accoglienza fredda da parte dei compagni di squadra lo hanno condizionato nel rendimento. Le sue prestazioni altalenanti hanno suscitato la critica dei tifosi, che non gli hanno mai mostrato affetto e calore: “Non mi sono mai sentito discriminato, sono stato accolto bene e non ho mai avuto difficoltà con loro. Certo, se dicono di non volere giocatori di colore nel club è una cosa molto sgradevole, perché ogni calciatore, così come ogni persona, va rispettata indipendentemente dalla sua provenienza e dal colore della sua pelle”.

Difficile, quindi, il suo rapporto con la tifoseria dello Zenit, ma Hulk è molto carico e fiducioso per il futuro: “Voglio scrivere la storia dello Zenit, fare bene e conquistare anche la maglia della Selecao“. Da queste dichiarazioni, Hulk sembra rinato e si mostra voglioso di riprendersi le sue rivincite. Determinato a dimostrare sul campo di valere i 40 milioni con cui è stato prelevato quest’estate dal Porto. Motivazioni con cui Hulk spera di tornare il grande centravanti, fino a qualche tempo fa ambito e stimato in tutto il mondo.

 

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