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Tour de France: Kittel e la maglia gialla Froome illuminano il crepuscolo parigino!

Esiste qualcosa di più bello ed emozionante del tramonto sugli Champs Elysées? Sì, vincere il Tour de France del centenario sotto il tramonto degli Champs Elysées. È quello che è appena successo a Chris Froome. Il corridore del team Sky ha realizzato il sogno di tutti i bambini che salgono su una bicicletta: vincere il Tour de France. Farlo davanti ad uno scenario così incantevole e nell’edizione numero 100 della Grande Boucle rende il tutto ancora più straordinario.

froome parigiL’ultima frazione del giro di Francia regala emozioni a non finire. Basterebbe solo guardarsi attorso. Per la prima volta nella storia gli organizzatori decidono di far arrivare i corridori in notturna, anzi in pieno tramonto per la precisione. Davanti agli occhi degli atleti ci sono alcune delle meraviglie più grandi che un uomo possa solo immaginare: Place de la Concorde, L’Arco di Trionfo, gli Champs Elysées. Il tutto addobbato a festa. E ovviamente non può che mancare il solito numerosissimo pubblico. Per l’occasione viene allestita la cosìddetta Tribuna dei Giganti. Una vera e propria tribunetta dove sono accolti tutti i corridori che almeno una volta nella loro vita hanno concluso il Tour de France. E per non farsi mancare nulla girano su un’automobile d’epoca 4 tra i più grandi corridori di sempre: Merckx, Hinault, Lemond e Indurain. In tutto fanno 18 Tour de France vinti.

Mettere la propria firma in una tappa del genere deve essere qualcosa di unico ed indimenticabile. E allora Marcel Kittel non dimenticherà mai nella vita questo giorno. Il velocista tedesco mette a segno uno strepitoso poker di successi in questa edizione della Grande Boucle. Batte Greipel e Cavendish. Lo fa con la solita volata prepotente, quasi irriverente nei confronti di veri e propri mostri della disciplina.

Qualche secondo dopo taglierà il traguardo Froome abbracciando tutti i suoi compagni di squadra. Il britannico ha meritato questo successo dal primo all’ultimo metro. È stato il più forte in salita e a cronometro, ha avuto un solo piccolo momento di cedimento, arrivato quando i buoi erano ormai scappati. La facilità con la quale il britannico ha distrutto psicologicamente e fisicamente i suoi avversari ha impressionato tutti. Un nome a caso, Alberto Contador, ne esce con le ossa rotte. Fuori dal podio e con le sue certezze venute meno, il campione spagnolo dovrà riflettere a lungo sul suo andamento in questo Tour. L’avversario più temibile è stato sicuramente il colombiano Quintana. Quasi ai livelli di Froome  in salita, chiude con 4 primi e 20 secondi di ritardo dal leader e con la speranza di tornare un giorno e vincere la Grande Boucle. Terzo un ottimo Joaquin Rodriguez a 5’04″. Purito è cresciuto a dismisura nella terza settimana e proprio nell’ultimo arrivo in salita ha agguntato un terzo posto insperato.

Si chiude un’edizione del Tour più dura delle altre. Proprio il podio, composto per lo più da specialisti delle salite, rende l’idea della difficoltà della corsa. Vedremo il prossimo anno quali avversari si troverà di fronte Chris Froome, sperando che questa volta a festeggiare possa essere un corridore italiano, magari proveniente da Messina.


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L'Autore Giuseppe Critelli

Giuseppe Critelli
Laureato in Scienze Politiche, mi piace immaginare che diventare un giornalista sportivo non sia così impossibile. Sono cresciuto con gli scatti in salita di Marco Pantani e il rovescio di Roger Federer. Ho un solo idolo: gioca nei Los Angeles Lakers e veste la casacca numero 24... Amo raccontare lo sport perchè dietro di esso c'è sempre un'emozione, un uomo e una vita da narrare.

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