Sarà un’edizione pirotecnica la numero 100 del Tour de France. Gli organizzatori hanno deciso di festeggiare il compleanno a tre cifre della Grande Boucle scegliendo un percorso più duro rispetto agli ultimi anni. Certo non siamo minimamente ai livelli di Giro e Vuelta, ma il tentativo di Proudhonne è apprezzabile.
Si parte dalla Corsica con una tre giorni tutt’altra che scontata e pianeggiante. Il percorso è vallonato. In particolare la terza tappa con il Col de Marsolino a 12 km dal termine promette spettacolo. Si prosegue sempre lungo la costa con una cronosquadre di 25 km in quel di Nizza. Si comincia a fare sul serio alla fine della prima settimana con l’arrivo dei Pirenei. La tappa numero 8 è una delle più dure con il Col de Pailhères e l’arrivo in salita ad Ax 3 Domaines.
La corsa prosegue durante la seconda settima senza particolari insidie, eccezion fatta per la cronometro di 33 km con arrivo a Mont Saint Michel. I fuochi d’artificio, però, ci saranno durante gli ultimi giorni. Si comincia con la mitica scalata del Mont Ventoux. In mezzo alla vegetazione rada della storica salita francese gli uomini di classifica non potranno più nascondersi e i distacchi cominceranno a diventare pesanti. Gli scalatori saranno costretti ad attaccare visto che questa tappa arriva subito dopo la cronometro di Mont Saint Michel, dove si presume che i non specialisti possano pagare dazio.
Come accennato l’ultima settimana è quella più dura dell’intera corsa. Da questo punto di vista potrebbe essere azzeccata la scelta di Contador di cominciare il Tour non al 100 % per poi arrivare al top negli ultimi giorni. La tappa numero 17 vede una cronometro di 32 km molto insidiosa visto che il percorso è tutt’altro che pianeggiante. Ci sono due salite abbastanza lunghe che spezzeranno le gambe dei corridori.
Ma questo è solo un antipasto dell’ultima tre giorni di fuoco. Dopo il Mont Ventoux arriva l’Alpe d’Huez da scalare per ben due volte nella stessa tappa. È terra d’imprese la mitica cima alpina, chissà che Froome non sia tentato di scrivere il suo nome in mezzo a quello di Marco Pantani e tanti altri trionfatori su questa ascesa. Il giorno dopo altro tappone alpino con arrivo a Le Grand Bornand e il Col de la Croix Fry a 13 km dal termine. La corsa termina con un arrivo in salita inedito ad Annecy Semnoz, 10,7 km all’8,5 % di media. Dunque una della salite più dure proprio prima dell’arrivo sugli Champes Elysees, per quest’anno previsto in notturna. Si perchè il Tour ha deciso di essere ancora più elegante per festeggiare i suoi cento anni.