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Nba: Indiana Pacers percorso immacolato! Sono loro i veri rivali dei Miami Heat?

Unica squadra imbattutta in questo inizio stagione, con il loro 4-0 gli Indiana Pacers si candidano ad un ruolo da protagonista nella lega. Ma il loro inizio col botto non può essere considerato una sorpresa, per una squadra capace di portare a gara 7 gli Heat nell’atto conclusivo della Eastern Conference. Un anno in più di maturità ed una maggiore consapevolezza della propria forza rendono i Pacers una brutta gatta da pelare, persino per i campioni in carica. Per diversi motivi la squadra di coach Vogel è da considerarsi la prima rivale di Miami per la conquista del terzo anello consecutivo.

Fin qui il calendario ha sorriso ad Indiana. Hanno affontato, infatti, quattro squadre abbordabili: Orlando, New Orleans, Cleveland e Detroit. I Pacers in tutte e quattro le circostanze hanno controllato agevolmente il ritmo della partita, piazzando spesso il parziale decisivo nel terzo quarto, sotto la spinta offensiva di George e Stephenson e la protezione del ferro da parte di Roy Hibbert. Quest’ultimo, con ogni probabilità, è il giocatore chiave della difesa di Indiana e quello più condizionante per gli attacchi avversari. Ogni tiro viene contestato dalle sue lunghe braccia e l’ottimo posizionamento del corpo gli permette di ostacolare le penetrazioni delle guardie avversarie. A ben vedere, ci sembra di ritrovare il Dwight Howard degli anni belli, quando con la sua presenza intimidatoria sotto il ferro riuscì a portare i Magic ad una sorprendente finale Nba. Il centro di Indiana ha già fatto vedere di poter reggere la pressione di sfide di un certo peso. Il suo rendimento nella serie passata contro Miami è la perfetta dimostrazione di come Hibbert possa davvero mettere in crisi anche una difesa aggressiva come quella di Miami e diventare un fattore nella metacampo offensiva.

Appare quasi scontato sottolineare come le ambizioni dei Pacers passino dalle mani di Paul George. Il numero 24 di Indiana ha avuto una crescita esponenziale nella passata stagione. In queste primo quattro partite appare ancora più maturo nelle scelte di tiro e consapevole dei momenti nei quali è doveroso mettere il piede sull’acceleratore. In questo inizio d’anno viaggia con numeri spaventosi: 27 punti, 8.8 rimbalzi, 4.3 assist e 2.25 rubate di media. A questo aggiunge il 45% da dietro l’arco ed una leadership crescente nelle dinamiche del team. In questo momento è senza dubbio uno dei primi cinque giocatori della lega per rendimento su entrambi i lati del campo. Dovesse mantenere questi numeri ci troveremo di fronte un giocatore spaziale, una vera e propria manna dal cielo per i tifosi di Indiana.

Impressiona, infine, il rendimento di Born ready Lance Stephenson. Il numero 1 dei Pacers è un giocatore atipico se ce n’è uno. Vive del suo istinto e della sua innata combattività. Non teme nessun avversario e nessuna sfida. Non a caso è stato spesso decisivo in alcune sfide della serie contro Miami l’anno scorso. Nelle prime quattro partite viaggia su numeri clamorosi: 16.8 punti, 6.5 rimbalzi e 4.8 assist di media. Una crescita esponenziale rispetto alla passata stagione, certificata anche da una percentuale del 55% da tre punti. Niente male per un giocatore dalla meccanica di tiro non perfetta e che fino a due stagioni fa si sognava di mettere insieme numeri del genere.

Siam solo all’inizio della stagione, ma sembra proprio che i Pacers possano essere i rivali più accreditati dei Miami Heat. Ai numeri sopra citati va aggiunto anche una crescita della qualità media della panchina di Indiana. Scola, Watson, Copeland e lo stesso Granger, ora fuori per infortunio, possono dare a coach Vogel un importante contributo in termini di punti ed intensità. Ecco perchè questi Pacers vanno tenuti sott’occhio.


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Indiana Pacers Lance Stephenson Paul George

L'Autore Giuseppe Critelli

Giuseppe Critelli
Laureato in Scienze Politiche, mi piace immaginare che diventare un giornalista sportivo non sia così impossibile. Sono cresciuto con gli scatti in salita di Marco Pantani e il rovescio di Roger Federer. Ho un solo idolo: gioca nei Los Angeles Lakers e veste la casacca numero 24... Amo raccontare lo sport perchè dietro di esso c'è sempre un'emozione, un uomo e una vita da narrare.

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