175 centimentri e giocare nella Nba. Non è una barzelletta ma una storia di ordinaria follia. È la favola di un uomo che ritiene che niente sia impossibile. Un giocatore in grado di schiacciare sopra Dwight Howard (Slam Dunk Contest 2009) e di combattere con gente più grande e più grossa di lui senza farsi intimorire. Stiamo parlando di Nate Robinson playmaker dei Chicago Bulls.
È lui il grande protagonista della notte Nba. Con la sua prestazione da urlo pone fine alla striscia di 13 vittorie consecutive dei New York Knicks. Per il piccolo-grande Nate (soprannominato non a caso Nate The Great) ci sono 35 punti e un contributo di energia ed adrenalina unico nell’Nba. Lo vedi lottare su ogni pallone e prendersi le responsabilità di un All Star conclamato. Nulla di nuovo ai nostri occhi. He’s Nate being Nate.
Dall’altra parte i Knicks devono fronteggiare le assenze dell’intero reparto lunghi che li costringe ad utilizzare Copeland come centro e far fare gli straordinari ad Anthony a rimbalzo. Alla fine il numero 7 di New York piazzerà un’altra prestazione da urlo ma non basterà. 36 punti e ben 19 rimbalzi per il prodotto di Syracuse University. Anthony, però, sbaglia il tiro del successo sulla sirena. Ai supplementari viene fuori l’orgoglio e la forza dei Bulls con Robinson primo condottiero. Da segnalare anche il ritorno in campo di Marco Belinelli che chiuderà con 7 punti in 25 minuti di gioco. Il match si conclude 118-111 per Chicago.
Nell’altro match della notte dominano in lungo e in largo gli Oklahoma City Thunder. La squadra di coach Brooks sembra sia entrata in modalità playoff. Appare concentrata e tonica. Sovrasta atleticamente i Golden State Warriors, un team troppo acerbo per poter impensierire allo stato odierno Okc. Ottimo il contributo di Kevin Durant. Per Durantula ci saranno 30 punti, 1o rimbalzi e 8 assist, ai quali aggiunge una serie di schiacciate spettacolari in campo aperto. Ai Warriors non bastano i 22 punti di Curry. Finisce 97-116.