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Il dramma di Mauro Santambrogio: in un tweet minaccia il suicidio!

Addio mondo”! Con questo tweet Mauro Santambrogio ha fatto tremare tutti quanti. Il timore che si potesse ripetere un nuovo caso Pantani è  stato fortissimo. L’ex corridore della Vini-Fantini Selle Italia era stato trovato positivo allo scorso Giro D’Italia. Da qui in poi il baratro. Abbandonato da tutti, ha pensato seriamente al suicidio. Ecco spiegato quel messaggio enigmatico su Twitter.

Subito si sono allertati amici ed addetti ai lavori, tra i quali il suo ex direttore sportivo Luca Scinto e molti giornalisti che sono soliti seguire il ciclismo. Tanti i messaggi e le chiamate nei suoi confronti per convincerlo a non commettere gesti insani. Solo la vita vale la vita” questo è tweet più ricorrente di Alessandra De Stefano, nota giornalista Rai e conduttrice del Processo alla Tappa. Inizialmente Santambrogio non risponde al telefono, poi però la mobilitazione di tutte queste persone riesce a calmarlo e a fargli trovare un po’ di serenità.

Ce la devo e c’è la faro’ a vincere questa corsa. Grazie a voi”. In tarda serata arriva questo messaggio di speranza che rassicura quanti avevano temuto per la sua vita. Stamattina Santambrogio è ancora più lucido e scrive, sempre tramite Twitter: “Non ho chiuso occhio, ho riflettuto su tutto ho rischiato di fare una cazzata più grossa di me e penso non avrei risolto nulla di nulla”. Resta il dramma di un atleta esposto alla gogna mediatica per un errore grave commesso nella sua attività agonistica. Impossibile non pensare a Marco Pantani, passato dalla gloria al fango in pochi minuti. Il caso Santambrogio non ha certamente lo stesso clamore mediatico, ma racconta sempre di un uomo solo, abbandonato per i suoi errori e con un peso sulla coscienza talmente grande da non riuscire a sopportarlo. 


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L'Autore Giuseppe Critelli

Giuseppe Critelli
Laureato in Scienze Politiche, mi piace immaginare che diventare un giornalista sportivo non sia così impossibile. Sono cresciuto con gli scatti in salita di Marco Pantani e il rovescio di Roger Federer. Ho un solo idolo: gioca nei Los Angeles Lakers e veste la casacca numero 24... Amo raccontare lo sport perchè dietro di esso c'è sempre un'emozione, un uomo e una vita da narrare.

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