Mai come quest’anno è difficile dare un’interpreatazione razionale della Finale Nba. Fin qui abbiamo avuto incontri uno più contraddittorio dell’altro. Al + 36 Spurs di gara 3 e il conseguente terzo più grande margine di sempre per una finale Nba, abbiamo assistito ad un dominio Heat in gara 4. Gli 85 punti dei Big Three hanno impressionato tutto il mondo, così da far credere ad un medesimo esito per i prossimi due incontri.
Ma la storia di questa serie racconta tutt’altro. La capacità di reazione di entrambi i team è di primissimo livello. Ecco perchè i San Antonio Spurs sono tutt’altro che spacciati. Hanno dalla loro un’altra gara davanti al loro pubblico. Sarà l’ultima di una stagione comunque vada trionfale e avranno voglia di salutare i propri tifosi con un successo.
Sono molte le carte che gli Spurs possono giocarsi da qui alla fine della serie. La prima ha quasi del paradossale e si chiama Gregg Popovich. Il coach texano è probabilmente il migliore della lega, colui in grado di trovare i migliori aggiustamenti da una partita ad all’altra. Avrà studiato affondo gli errori commessi in gara 4 e avrà pronte le contromosse. Probabile che ci sarà maggiore attenzione su Wade, evitando di sfidarlo al tiro come la scorsa volta. Ma ci sono tante correzzioni da applicare anche al gioco offensivo. Troppe palle perse nell’ultimo atto della serie e troppo morbidi i lunghi texani a rimbalzo d’attacco. Popovich ha accettato la sfida di Spoelstra giocando anche lui con la cosìddetta small ball. Probabile un ritorno al doppio lungo con più spazio per l’ottimo Boris Diaw di gara 4. Sarà necessario inoltre migliorare le spaziature, provando a prendere più tiri da tre punti. Neal e Green sono caldissimi e bisogna sfruttarli al massimo.
Ma certamente non basteranno gli aggiustamenti del coach per avere la meglio degli Heat. Ci vorrà senza dubbio un altro Manu Ginobili. L’argentino ha giocato fin qui una serie estremamente negativa, tirando malissimo dal campo. L’ex giocatore della Viola Reggio Calabria ha orgoglio da vendere e non accetterà di buon grado di giocarsi una delle sue ultime chances di titolo in questo modo. Duncan lo ha invitato ad essere meno altruista, c’è da credere che vorrà regalarsi un’altra partita da star assoluta. Basta solo spingere il pulsante della macchina del tempo e tornare indietro di qualche anno. El Contusion vuole provarci, certo non gli manca il coraggio! Per provare a chiudere un cerchio iniziato esattamente dieci anni fa.