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ESCLUSIVO – Milan, il Ras della Fossa si confessa: “con Allegri non abbiamo mai avuto un gioco”

Tutto il Ras della Fossa su Sportlover.it. Il noto youtuber rossonero, autore dell’omonimo canale “Il Ras della Fossa – Brigate Rossonere”, che in questo momento conta circa 50mila iscritti e oltre 8 milioni di visualizzazioni in poco più di un anno, si è soffermato con noi di SportLover.it per discutere su tutto ciò che concerne l’ambiente Milan. Dal problema relativo alla discriminazione territoriale all’acquisto di Rami, passando per le problematiche dirigenziali e tecniche della società rossonera, il Ras della Fossa non ha risparmiato determinate critiche alla società di Via Turai.

Dove nasce “il Ras della Fossa”, inteso come il personaggio che quotidianamente vediamo su youtube?

Nasce dalla volontà di sfogare, diciamo così, la mia rabbia verso il calciomercato del Milan nella stagione successiva a quella dello scudetto. Eravamo in una brutta situazione, e servivano innesti nel calciomercato invernale. Ed allora decisi di fare un video per dire che avrei voluto Nainggolan al Milan per risolvere i problemi del centrocampo. Il resto è successo quasi per caso.

Cosa ti spinge a dedicare così tanto tempo al Milan senza ricevere niente in cambio?

Niente, solo la passione per il Milan. Ultimamente il tempo è quello che è ma quando c’è la possibilità si fa quel che si può. E’ bello comunque restare a contatto con tante altre persone che hanno la tua stessa fede calcistica ma soprattutto ti seguono così appassionatamente. Diciamo che i fans sono quelli che ti danno la carica e le motivazioni per non abbandonare il progetto.

 L’acquisto di Rami sarà sufficiente a sistemare una retroguardia sinora troppo fragile?

Assolutamente no. Rami è un buon giocatore ma anche uno che ha enormi lacune. Alterna ottime partite con prestazioni scandalose. Almeno in passato. Per valutarlo dobbiamo aspettare ancora un po’. E’ molto bravo nel gioco aereo, è molto forte fisicamente ed anche abbastanza buono nella fase d’impostazione ma è molto lento e macchinoso. E a questo Milan serve un centrale veloce e reattivo, finché c’era Thiago Silva il problema non ce lo dovevamo porre. Guardandomi in giro direi che ci serve almeno uno tra N’Koulou e Inigo Martinez, o quanto meno uno che somigli a questi due giocatori.

L’anno scorso dopo Juve-Napoli ci fu una campagna mediatica contro i cori di discriminazione territoriale. Ad un anno di distanza stiamo assistendo ad una mobilitazione in senso opposto! Non crede che il mondo del calcio sia vittima della sua stessa ipocrisia e degli umori del momento?

Questo è un discorso molto complesso che andrebbe approfondito. Purtroppo in Italia la legge non funziona e purtroppo l’ignoranza delle persone non aiuta. La discriminazione territoriale in Italia c’è sempre stata, non è una novità. Se vogliono combatterlo devono iniziare dal fondo, e non cacciando i tifosi dallo stadio, non risolverebbero niente, anzi, peggiorerebbero solo le cose. E senza i tifosi il business del calcio non andrebbe da nessuna parte.

Seconde lei, dove finisce la goliardia e lo sfottò e comincia il vero razzismo?

Il vero razzismo inizia quando i cori fatti allo stadio vengono poi riproposti altrove, nella vita di tutti i giorni. Quello che succede negli stadi dovrebbe restare negli stadi, non ha senso odiare/disprezzare una determinata città per via del calcio. Il calcio è uno sport, non una guerra. Ma per molti rappresenta questo, e molti odiano Napoli, Milano ed altre città puramente per motivi calcistici. Triste ma vero.

Quest’anno, ma anche in passato, la Curva Sud non si è tirata indietro e ha contestato la campagna acquisti del Milan! Sarebbe favorevole ad una cessione della società da parte della famiglia Berlusconi in nome di investimenti più corposi, così come sta accadendo all’Inter?

Si sarei favorevole ma solo nel caso l’acquirente fosse uno serio. Non mi fido degli sceicchi e di indonesiani a caso. Guardiamo solo che fine stanno facendo Malaga e Anzhi. Questi uomini vogliono far soldi, show, del calcio gli interessa poco e niente, appena i risultati scarseggiano si tirano indietro ed i club fanno una brutta fine. Il Malaga ha dovuto cedere i suoi gioielli, Cazorla su tutti. Lo stesso l’Anzhi, che ha ceduto Eto’o e Willian al Chelsea. Purtroppo il problema del Milan non è nemmeno tanto il fatto che spendiamo molto meno, ma il problema è che spendiamo male. Compriamo giocatori inutili a parametro zero regalando stipendi e peggio, regaliamo 12 milioni ai diretti concorrenti per comprare doppioni di giocatori che già abbiamo. Io dico, a che ci serviva Matri? Non sarebbe stato meglio prendere uno come Cerci, Maher, Lens o lo stesso Mertens che è stato acquistato dal Napoli? Secondo me si.

Cosa ne pensi del ritorno di Kaka?

Ritorno dell’idolo, di un grande giocatore e grande uomo. Ma che non serviva più di tanto a livello di gioco. Secondo me era molto più logico restare con il 4-3-3 o optare per il 4-2-3-1. Il 4-3-1-2 penso sia un modulo ormai datato che non porterebbe da nessuna parte. Infatti, quando giochiamo con il trequartista puro facciamo sempre una fatica tremenda a giocare bene a calcio. Per ora è difficile valutare Kakà come giocatore comunque, ha giocato appena mezza partita, ma secondo me quando tornerà potrà dare un piccolo contributo, pur non essendo nemmeno l’ombra del fenomeno che eravamo abituati a vedere in passato.

Circa un mese fa, nel video “Cosa ne penso del mercato estivo del Milan” evidenziasti il fatto che il Milan si sia fatto soffiaregiovani promesse come Strootman, Pogba e Ljajic, giocatori che si apprestano a diventare i migliori al mondo nel proprio ruolo. Pensi che si tratti di un momento di flessione del direttore Galliani?

Per quanto riguarda Pogba e Strootman, la società ha sbagliato a non puntare su quei 2 giocatori quando c’era l’occasione giusta per acquistarli ad un prezzo ragionevole. E ci aggiungo anche Oscar che per me è in prospettiva il miglior giocatore brasiliano in circolazione, sta facendo benissimo sia con il Chelsea che con la nazionale nonostante la giovane età. Non per nulla gli avevano dato la numero 10 verdeoro già molto tempo fa quando giocava nell’Internacional de Porto Alegre. Per Ljajic il discorso è diverso, Galliani lo voleva, ma la Fiorentina non voleva venderlo al Milan per la storia della Champions League. Per me comunque Galliani rimane un ottimo dirigente, che purtroppo non è più supportato da un ottimo presidente con voglia di raggiungere risultati immediati.

Cosa ne pensi del disastroso avvio di stagione del Milan? Di chi sono realmente le colpe?

La colpa come da 4 anni a questa parte è sempre di Allegri, e non potrebbe essere altrimenti. Non si può giustificare sconfitte contro neopromosse e di bassa classifica, nemmeno quest’anno che non abbiamo più top players. Perché non servono certo Thiago Silva ed Ibrahimovic per battere il Verona, con rispetto parlando. Poi il Milan non può andare in vantaggio e farsi rimontare andando sotto soprattutto sul piano del gioco. Con Allegri non abbiamo mai avuto un gioco, nemmeno nell’anno dello scudetto dove la logica era “palla per Ibra e spera” e l’anno successivo lo stesso. E tante scelte insensate come Emanuelson trequartista e Boateng punta centrale come falso nueve. Anche questo modulo non aiuta, e i giocatori quando vengono a mancare i risultati sono visibilmente nervosi, Mexes e Balotelli ne sono l’esempio lampante. Anche se ovviamente sbagliano a fare certe cose, nonostante tutto.

Dove pensi possa arrivare il Milan quest’anno?

Dipenderà molto da cosa faranno gli altri per quanto riguarda il campionato. Noi partiamo sempre piano ma poi ci riprendiamo, anche se quest’anno la vedo dura perché squadre come la Roma si sono rinforzate parecchio ed è difficile che perdino terreno. Da tifoso spero nel 3° posto, ma se devo essere realista, almeno per ora non credo che riusciremo a qualificarci per la Champions League. In Coppa Italia potremmo fare qualcosa magari, in Champions inutile dire che siamo lontanissimi dai top club europei e servirebbe più di un semplice miracolo anche “solo” per arrivare in finale.

 


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L'Autore Daniele Demaio

Daniele Demaio
Laureato in Filosofia e Scienze della Comunicazione e della Conoscenza. Sto frequentando il corso di Laurea Magistrale in Teorie della Comunicazione e Comunicazione Pubblica presso l’Università della Calabria. Tempestività e programmazione sono le mie più grandi qualità. Redattore sportivo. La mia più grande passione? Il calcio!

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