Torna a parlare il pm di Cremona Roberto Di Martino. A poco più di un anno dallo scoppio dello scandalo Calcioscommesse, sono state emesse le sentenze sul secondo filone d’inchiesta. Il protagonista di spicco è sicuramente Stefano Mauri. Il giocatore della Lazio era accusato dal procuratore generale Stefano Palazzi di illecito sportivo in riferimento alle partite Lecce-Lazio e Lazio-Genoa. Di qui la richiesta per una condanna a 4 anni e 6 mesi. Il primo grado della giustizia sportiva, ha però derubricato il fatto ad una semplice omessa denuncia, condannando Mauri a 6 mesi di squalifica. Assolto invece Milanetto, arrestato insieme a Mauri il 28 maggio scorso con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva.
La sentenza ha scatenato un polverone, quasi quanto l’arresto nei confronti del giocatore della Lazio, computato qualche mese dal pm Di Martino. Oggi, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, torna a parlare il giudice inquirente e si scaglia violentemente contro le decisioni prese in primo grado nella giornata di ieri: “C’erano prove granitiche contro Mauri..E in questi mesi ne sono emerse delle altre che aggravano la sua posizione. Spero che in appello le richieste di Palazzi vengano accolte, ma dubito che avvenga”.
Parole chiare che mettono sotto accusa l’operato della giustizia sportiva, ritenendo che quella ordinaria smentirà inequivocabilmente il verdetto emesso: “Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità. È stata sconfessata l’ordinanza di un giudice vero (Salvini). Ma vedrete che in sede penale le cose andranno in maniera diversa”.
Ancora una volta, dunque, emergono tutte le falle di una giustizia sportiva troppo parziale per essere ritenuta tale. Processi lampo che non aiutano a far emerge la verità, regole del gioco profondamente diverse rispetto a quelle della giustizia ordinaria, rendono il quadro molto torbido e poco chiaro. Vedremo quali saranno gli sviluppi della vicenda in appello ed eventualmente al Tnas.
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Di cosa ci si meraviglia?
Se non c’è di mezzo (pardon:se non VIENE MESSA di mezzo) la Juventus la giustizia (?) sportiva è molto clemente.
Se poi i giocatori o le squadre appartengono alla combriccola che governa (dovrei dire maneggia) la lega di serie A (quasi tutti inquisiti, incarcerati, condannati, bancarottieri ecc.) il risultato sarà di completa assoluzione che arriverà in secondo grado!
Sono tutti senza vergogna!