Brutto colpo per l‘Italia che cade contro la Croazia con il punteggio di 76-68. Una sconfitta che complica terribilmente il suo cammino verso qualificazione alla seconda fase degli europei. Adesso gli azzurri saranno chiamati a compiere un’impresa contro la Spagna vice-campionessa olimpica. Un compito quasi impossibile ed una situazione difficile da pronosticare dopo le prime cinque partite vittoriose.
Una partita che vale un Europeo. Italia-Croazia è quasi uno spareggio. Basterebbe una vittoria ad entrambe per garantirsi il passaggio del turno matematico. E allora ogni palla vagante è determinante, ogni tiro sputato dal ferro o un blocco irregolare può fare la differenza. I tifosi croati giungono in massa, con la solita proverbiale scacchiera bianco-rossa. Gli italiani non sono da meno. Ogni canestro dei nostri è un boato. C’è l’atmosfera ideale per un incontro da favola.
Inizio difficile per entrambe le squadre. La tensione è palpabile e ne risentono le percentuali. I croati in particolare sbagliano l’impossibile. Solo i rimbalzi in attacco li salvano da una deriva pressochè scontata. L’Italia, dal canto suo, non tira bene, ad eccezione del suo capitano. Ancora una volta Gigi Datome gioca un primo quarto da favola. Otto punti dei 17 azzurri sono suoi. Chiudiamo il parziale avanti di 9 ed in totale controllo dell’incontro. Riusciamo a limitare il gioco in post di Tomic grazie anche ad un ottimo lavoro sui raddoppi.
Il secondo quarto inizia alla grande per gli azzurri per merito di uno strepitoso Trevis Diener. Le scorribande del play italo americano portano l’Italia avanti di 13. Sembra il preludio ad una facile vittoria, ma è qui che la Croazia reagisce in maniera veemente. Sono Bogdanovic e Draper i leader della rimonta croata. La squadra di Repesa approfitta delle tante palle perse e recupera punto dopo punto, fino ad arrivare a meno 4. Nei secondi conclusivi un miracolo di Datome in allontamento ci fa respirare. Chiudiamo il parziale avanti di 5, con tanti alti e bassi e l’inerzia dell’incontro dalla parte croata.
Non è un caso l’inizio shock di terzo periodo. La Croazia ci bombarda da tutte le parti. Bogdanovic e Simon sembrano indemoniati. Ogni palla che toccano è un canestro. In un batter d’occhio passiamo da più cinque ad essere sotto di 8. L’Italia va in confusione totale: Aradori, Datome e Belinelli sparacchiano da tre punti, Melli si fa stoppare da un metro e Gentile sembra il lontano parente di quello visto nelle partite precedenti. Un vero e proprio inferno per i nostri. Come contro la Slovenia, il terzo quarto è un massacro per gli azzurri. La Croazia tira con percentuali bulgare: passa dal 22% del primo parziale al 60 % del terzo quarto. Mai in questo europeo avevamo visto la squadra di Pianigiani così in difficoltà. Il parziale del terzo quarto parla chiaro: 26-9 ed un’Italia totalmente in bambola!
Quando Datome segna un facile layup all’inizio del quarto quarto sembra quasi un miracolo. Gli azzurri sono restati oltre sette minuti senza neanche un canestro dal campo. Diener sembra uno dei pochi lucidi ad essere lucido e prova a darci una scossa. Ma contro questa Croazia c’è ben poco da fare. Tomic incanta con il suo magistrale uso del piede perno. Cusin e Melli ci capiscono poco o nulla e i biancorossi ci puniscono da sotto o con le triple di Draper. La Croazia vola sul + 15 a sette minuti dal termine. Poi, però, cambia qualcosa. Un solo uomo poteva permetterci di avviare la rimonta e quello è il capitano Gigi Datome. L’ex giocatore della Virtus Roma suona la carica con un quarto periodo eroico. Segna da tre punti e guida persino il contropiede dei nostri. Con i tiri liberi di Aradori arriviamo persino a meno quattro con la Croazia che finalmente perde un po’ di brillantezza ed inizia a commettere qualche errore di troppo. Abbiamo anche la palla del meno due. Cusin, però, sbaglia clamorosamente una schiacciata e nel possesso offensivo successivo commette un fallo in attacco sanguinoso che di fatto ci condanna alla sconfitta. Simon con il palleggio, arresto e tiro la chiude. Finisce 76-68 . L’Italia paga a caro prezzo gli 0 punti di Gentile e un’altra serata no di Belinelli. Non basta un buon Diener e un monumentale Datome da 25 punti. Quel maledetto terzo quarto ci condanna. Adesso servirà l’impresa contro la Spagna o sperare che sia la Grecia che la Finlandia non vincano entrambe le partite. Il discorso qualificazione si complica maledettamente, servirà un miracolo o qualcosa di simile.
style="display:inline-block;width:336px;height:280px"
data-ad-client="ca-pub-3535878678424687"
data-ad-slot="5462794897">