L’addio di Ambrosini al Milan, sta assumendo sempre più i contorni di un giallo. Dopo la conferenza stampa di ieri, durante la quale l’ex capitano rossonero ha manifestato il suo disappunto per il trattamento ricevuto dalla società di Via Turati, il presidente Berlusconi avrebbe immediatamente telefonato il centrocampista, per proporgli un rinnovo di contratto.
Offerta che il pesarese ha gentilmente rispedito al mittente, almeno per due motivi: l’orgoglio di non tornare sui propri passi nel giro di così poche ore, da una parte, e la consapevolezza di non essere più un elemento indispensabile, dall’altra. La domanda allora sorge spontanea: non era più facile proporre il rinnovo nei giorni scorsi, evitando così di alzare questo polverone?
Chi pensa che dietro tutto ciò possa nascondersi una mossa strategica, e al tempo stesso mediatica, di Berlusconi, probabilmente è fuori pista. Sì, perchè, il patron rossonero, da sempre attento alla cura della comunicazione e dell’immagine del club, non avrebbe mai permesso, che proprio ad una bandiera come Ambrosini, fosse riservato un simile trattamento. La decisione di “silurare” il numero 23 rossonero, sembra essere invece partita da un colloquio tra Galliani e Allegri, in cui il tecnico toscano ha spiegato all’ a.d., di non ritenere il centrocampista parte integrante del suo progetto. Ed è questo il terzo motivo che ha spinto “Ambro” a rifiutare la generosa offerta di Berlusconi.